Il Bilderberg Group
La conquista del potere globale non poteva che cominciare dall’Europa.
David Rockefeller e il Principe Bernardo di Olanda, tra il 29 e il 31 maggio 1954, riunirono esponenti delle élites europee all’Hotel Bilderberg, nella cittadina olandese di Oosterbeek. Oggetto della riunione, in teoria, era l’avvio di iniziative per favorire il dialogo tra Europa e Nord America. In pratica, da allora, il “Bilderberg Group”avrebbe agito alle spalle del Patto Atlantico come cabina di regia della vita economica e politica europea.
Vent’anni dopo, nel 1977, il quotidiano inglese“The Times” definiva il Bilderberg:
«… un gruppo di uomini, tra i più ricchi ed economicamente e politicamente più potenti e influenti del mondo occidentale, che si riunisce segretamente per pianificare degli eventi, che successivamente appariranno come casuali» (1)
La chiave del potere del gruppo era ovviamente quella finanziaria. In specie, il controllo delle banche centrali delle nazioni europee.
Daniel Estulin:
“I membri del Bilderberg gestiscono le banche centrali, così si trovano nella posizione di poter stabilire i tassi di interesse, i livelli di emissione della moneta, il costo del denaro e quello dell’oro e la quantità di prestiti da erogare ad un determinato paese”. (2)
E’ questa la chiave del potere del Deep State nella vita delle nazioni, questo il progetto elaborato dal “circolo di Oxford” prima e delle “Round Tables” poi, fino al Cfr. Un progetto che Carrol Quingley nel suo “Tragedy and Hope” aveva così sintetizzato:
“… ( il controllo) delle banche centrali al di fuori di ogni controllo politico, cosicché tutte le questioni finanziarie internazionali siano risolte da questi istituti senza alcuna interferenza da parte di governi” (3)
Con queste premesse, il Bilderberg ha disegnato un quadro di potere totalizzante.
Daniel Estulin:
“A partire dal 1954, il Bilderberg ha rappresentato l’élite politica ed economica delle nazioni occidentali: speculatori finanziari, capi di multinazionali, industriali, Presidenti, Primi Ministri, Ministri Economici, Segretari di Stato, rappresentanti della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale, presidenti di holding dell’informazione e capi militari.” (4)
“Presidenti del Fondo Monetario Internazionale, della Banca Mondiale e della Federal Reserve, presidenti delle 100 più potenti corporations del mondo come Daimler Chrysler, Coca Cola, British Petroleum, Chase Manhattan Bank, America Express, Goldman Sachs, Microsoft, Vice presidenti degli Stati Uniti, direttori della CIA e dell’FBI, Segretari Generali della NATO, senatori americani e membri del Congresso, Primi Ministri europei” (5)
Si obietterà che questi sono attori ufficiali dell’economia e della politica internazionale e dunque, in quest’ottica, il Bilderberg potrebbe essere non più del “ “salotto buono” del sistema democratico che dissemina il mondo, come è noto, di organismi e istituti di “coordinamento”.
In altre parole: quale allarme dovrebbe suscitare un simile sodalizio?
In realtà questi personaggi rispondevano ai progetti del Bilderberg, non delle istituzioni democratiche che, in teoria, essi rappresentavano.
L’antropologa Ida Magli:
“Non mi sembra che vi possano essere dubbi sull’influenza politica dei centri di potere non istituzionali. Il punto determinante, tuttavia, quello che ha creato una situazione del tutto nuova, si è verificato con l’opera dei tre club più importanti nell’area europea: Bilderberg, Trilateral Commission, Aspen Institute. (…) Si è trattato di un passo fondamentale per giungere all’assolutizzazione del potere nelle loro mani, ovviamente non eletti da nessuno e non controllati da nessuno. È stato aggiunto in questo modo un altro pesantissimo mattone all’edificio della «finzione» democratica con la quale vengono accecati e truffati i cittadini.” (6)
Il Bilderberg ha creato un’oligarchia impegnata a disegnare democrazie di facciata, dietro le quali attuare progetti ignoti all’opinione pubbliva. Annotava nel 1960 un docente universitario americano:
“Si può perfettamente concepire un mondo retto da una dittatura invisibile nel quale siano state tuttavia mantenute le forme del governo democratico”. (7)
In realtà, il Bilderberg non è il salotto buono della democrazia ma della massoneria. L’Europeo così commentava nel 1975 gli incontri Bilderberg:
“ Ogni dodici mesi sessanta-ottanta personalità europee e americane si riuniscono per discutere ‘i problemi del momento’. E se diamo un’occhiata ai nomi di coloro che hanno fatto o fanno parte del club vediamo come queste riunioni possano assumere l’aspetto di sessioni segrete di un ‘governo ombra’ mondiale, al di sopra e certamente più potente dei governi nazionali”. (8)
“Nuova massoneria dei potenti d’Europa, che costituisce uno dei gruppi di potere più influenti del mondo occidentale”. (9)
In occasione del Meeting Bilderberg 1977 in Inghilterra, “Il Messaggero”, 23 aprile 1977:
“ Quest’anno i padroni del mondo occidentale sono da giovedì sera alloggiati al’Hotel Imperiale a Torquay, una cittadina sulle coste della Manica”.
In occasione del Meeting Bilderberg 1987, in Italia, Villa d’Este,“ Il Giorno”, 24 aprile 1987:
” Il Bilderberg, governo-ombra del mondo”.
Nel 1987, davanti al Senato USA, il senatore Jesse Helmes dichiarava: (10)
“Organizzazioni private come il Council on Foreign Relations (…) l’Aspen Institute (..) e il Bilderberg Group, servono a diffondere e coordinare i piani di un nuovo ordine mondiale nei settori vitali degli affari, della finanza, della cultura e dell’amministrazione”.
Note
1) Cfr.Daniel Estulin, Il club Bilderberg – La storia segreta dei padroni del mondo”, op.cit., p.37
2) Ibid. p.58
3) Cleon Skousen, “ Il capitalista nudo”, Editore Armando, Roma 1978, op.cit., pag. 37.
4) Cfr. Daniel Estulin, op.cit., pag. 57.
5) Ibid., pag. 34.
6) Cfr. Ida Magli “ La dittatura europea” BUR Rizzoli, sesta ed. Milano 2015, pag.171.
7) Cit. in Vance Packard, “ I persuasori occulti”, Giulio Einaudi editore, sesta ed., Torino 1978, pag. 233.
8) L’Europeo, 17 ottobre 1975.
9) L’Europeo, 5 febbraio 1976.
10) Daniel Estulin, op.cit., pag.198.