Operazione “Eurabia”
Quanto segue non costituisce una “clamorosa scoperta”, ma un quadro di notizie rese di pubblico dominio già quindici anni fa da un quotidiano nazionale. Non ne seguì tuttavia alcun pubblico dibattito e tali notizie – raggelanti – furono immediatamente ingoiate nei silenzi politicamente corretti che caratterizzano, in materia di islam, l’informazione europea in genere e quella italiana in particolare.
Nessun quotidiano, nessun periodico, nessun partito, nessun opinion leader ha mai più ripreso l’argomento che qui sarà trattato. Non sorprende.
Nel 1975 nasceva a Parigi il periodico “Eurabia” a cura del “Comitato Europeo di Coordinamento delle Associazioni Amiche del Mondo Arabo”.
In collaborazione con altre testate francesi, inglesi e svizzere, il periodico diffuse in quegli anni l’idea che fosse necessario saldare forti rapporti politici ed economici con il mondo arabo, auspicando la creazione di un movimento d’opinione favorevole ad esso. Un ordine di idee innocuo, a prima vista. Solo a prima vista: era sceso in campo il sistema di potere che stava preparando un’irruzione dell’islam nella nostra società.
“Eurabia” è anche il titolo del libro allegato nel 2007 al quotidiano “Libero”, traduzione italiana di“Eurabia L’axe euro-arabe”pubblicato in Francia l’anno precedente. (1) L’autrice, Bat Ye’or, ebrea egiziana di nazionalità britannica, saggista di fama internazionale, mostra, sulla base di documenti ufficiali della UE mai resi noti, come la migrazione islamica di massa sia stata concordata e pianificata ad un tavolo d’intesa, già dal tempo della CEE (Comunità Economica Europea) tra i paesi arabi a guida saudita e i vertici europei.
Scrive Bat Ye’or nella Prefazione all’ edizione italiana del 2007:
“ Nel corso del mio lavoro mi è parso che questo saggio si aprisse su un vasto cantiere – presagito ma invisibile – che lasciava intravedere una sorte di ‘ponte’ tra due epoche e due civiltà, in cui l’una si distruggeva per generare l’altra. Questo fenomeno, le cui radici vanno ricercate nelle strutture politiche dell’Unione Europea, si estendeva di fatto a tutta l’Europa. (…) Esso non era frutto del caso, ma il compimento di un’ideologia pianificata con freddo calcolo, che utilizza le filiere politiche, strategiche e culturali preesistenti per realizzare i suoi obiettivi. Gli ideatori di questa strategia l’hanno chiamata ‘civiltà mediterranea’. Io la chiamo ‘Eurabia”
I documenti della UE, fino allora secretati e portati alla luce dalla scrittrice, certificano accordi, sulla testa dei popoli europei, per l’islamizzazione della nostra società. Una verità surreale, cui si stenta a credere, ma tant’è: siamo di fronte a protocolli ufficiali, riunioni e convegni corredati di nomi, verbali, e dichiarazioni di intenti, di cui l’opinione pubblica europea è sempre stata tenuta all’oscuro.
“ Eurabia” è stata recentemente ristampata. (1)
Le tappe dell’operazione
La cronologia che segue si basa sulle notizie e documenti riportati nell’edizione italiana di “Eurabia”, di Bat Ye’or.
1967 Nasce in Francia l’ASFA (Association de Solidarité Franco-Arabe), e in Inghilterra l’associazione gemella CAABU (Council for the Advancement of Arab-British Understanding), entrambe con l’obiettivo istituzionale di pianificare intese tra l’Europa e il mondo arabo. L’iniziativa è patrocinata da politici, intellettuali, diplomatici. Era già sceso in campo il sistema di potere che avrebbe lanciato la rivista “Eurabia” otto anni dopo.
1969 Cairo, Conferenza internazionale di sostegno ai popoli arabi.
Alla conferenza partecipano i delegati di 37 nazioni e di 15 organizzazioni internazionali. Dei 54 membri del comitato organizzativo, 43 sono europei.
E’ la prima iniziativa del mondo arabo, orientata a cercare un’intesa con la Comunità Economica Europea (CEE) dopo le sconfitte subite da Israele nel conflitto del 1947-48 e nella “guerra dei sei giorni” del 1967. La parola d’ordine dei paesi arabi era “solidarietà con il popolo palestinese”. I vertici della CEE sostengono il piano.
Dalla Risoluzione n.15 della Conferenza del Cairo (vedi “Eurabia”,prima ed., pag. 47:
“La Conferenza decide di dar vita a gruppi parlamentari ad hoc, dove ancora non esistono, e di usare la piattaforma parlamentare per promuovere il sostegno al popolo arabo e alla resistenza palestinese”.
La propaganda in Europa a favore della causa palestinese ha sempre giovato poco a quel popolo. Ha giovato molto, invece, nel corso degli anni, ai sostenitori di professione di quella causa.
1971 In Italia è fondata l’USMI (Unione Studenti Musulmani d’Italia) legata ai “Fratelli musulmani”, con sede presso l’università di Perugia.
“C’è un preciso disegno politico, culturale, religioso, ideologico, di islamizzare la società italiana. Questo disegno ha un’origine lontana con una decisione presa a Islamabad, alla fine degli anni 60, e di cui gli islamisti di tutto il mondo sono bene a conoscenza”
Onorato Bucci (2)
1973 Danimarca, Irlanda e Regno Unito entrano nella CEE. Nasce l’Europa dei Nove. Contestualmente nasce il DEA (Dialogo Euro-Arabo).
Londra, maggio, I Conferenza Islamica.
I delegati musulmani stabiliscono di finanziare centri culturali in Europa. Dal documento finale “Si avverte un grande bisogno di diffondere i principi dell’islam e di aiutare le comunità musulmane in Europa a svolgere il loro ruolo con efficacia e successo” (“Eurabia” nell’edizione allegata a “Libero”, pag. 73)
1974 febbraio, Lahore, II Conferenza Islamica
Il segretario della Conferenza, Muhammad Hasan al-Tuhami, auspica la pianificazione di una strategia di espansione politico-religiosa nei paesi non musulmani. Bat Y’Eor:
“Furono gli accordi della DEA, ossia i compromessi tra i governi europei, coordinati dalla Commissione della CEE, a costituire il quadro di riferimento di una migrazione di massa intesa a ricreare in Europa le proprie strutture sociali e religiose. (“Eurabia”, pag. 116).
I ministri degli Esteri europei creanol’APCEA (Association Parlamentaire Europea pour la Cooperation Euro-Arabe), che coordinerà da quel momento le relazioni tra Europa e Medio Oriente attraverso l’organizzazione di regolari incontri con esponenti dell’Unione Interparlamentare araba. (“Eurabia”, p.66)
Damasco,14-17 settembre. Conferenza APCEA. E’ istituito un segretariato permanente composto da 350 membri con sede a Parigi, mentre il DEA si struttura in comitati con il compito i pianificare progetti comuni con gli Arabi.
Progetti industriali, scientifici, commerciali, culturali e sociali.(“Eurabia”, p.67)
1975 Strasburgo, 7-8 giugno. Assemblea APCEA, presenti 200 rappresentanti dei parlamenti degli stati europei.
La sezione politica dei lavori investe tre ambiti: la politica europea nei confronti d’Israele, la creazione di un movimento d’opinione filoarabo e l’accoglienza in Europa degli immigrati musulmani. (“Eurabia”, pag. 79)
L’APCEA chiede ufficialmente ai governi europei dei “Nove”: “…di affrontare con spirito costruttivo gli aspetti culturali del Dialogo Euro-Arabo e di accordare una più accentuata priorità alla diffusione della cultura araba in Europa”(“Eurabia”, pp. 80-81).
Cairo,10-14 giugno. I Incontro DEA.
Roma,24 luglio. I Convegno Dea.
Abu Dhabi (Emirati del Golfo), 27 novembre. II Convegno Dea.
1976 Lussemburgo,18-20 maggio. III Convegno Dea.
Nel corso del Convegno è creata una struttura stabile per gestire il dialogo euroarabo che comprende una Commissione Generale, Gruppi di lavoro, un Comitato di coordinamento.
1977 I Fratelli musulmani creano banche islamiche in Lussemburgo, Danimarca, Londra e USA.
Tunisi,10-12 febbraio. II incontro Dea. La Commissione Generale affida la pianificazione dell’immigrazione islamica in Europa ad un Comitato di lavoro creato allo scopo. (“Eurabia”, p.99)
Bruxelles, 26-28 ottobre. III incontro DEA.
Il problema dell’immigrazione, fino ad allora assegnato soltanto ad un Comitato, è dibattuto anche in sede di Commissione Generale.
Nella Commissione Generale le riunioni avvenivano a porte chiuse e senza la stesura di verbali. (“Eurabia”, pag. 69).
1978 Damasco, 9-11 dicembre. IV incontro DEA.
1979 Rimini,30 settembre. “Convegno euroarabo” presso il Centro internazionale di Ricerche Pio Manzù (dotato di statuto presso l’ONU).
Dichiarazione della delegazione araba: “L’Europa e gli altri paesi consumatori di petrolio vogliono che noi garantiamo loro il petrolio e i suoi derivati(…) La nostra cooperazione dovrebbe essere quindi basata su principi di correttezza morale, cosicché l’Europa possa svolgere il suo ruolo, ponendo fine all’ingiustizia e restituendo al popolo palestinese i suoi diritti. A meno che non aderisca a questi obiettivi, sarà difficile per l’Europa avere garanzie sulle sue forniture di petrolio”(“Eurabia”, pag. 105):
1980 Amman (Giordania), 25-27 novembre. XI Conferenza islamica.
La Conferenza stringe accordi ed alleanze con la sinistra europea e internazionale, sulla base, ovviamente, della comune “solidarietà con il popolo palestinese”.
1982 E’ istituito a Birmingham l’Islamic Council of sharia per applicare la legge islamica nel Regno Unito, abilitato ad emettere fatwa e verdetti.
E’ redatto dai “Fratelli musulmani” un documento riservato che sarebbe stato ritrovato nel corso di una perquisizione nel 2001. Vi si legge: “Inserire la causa palestinese nel progetto islamico mondiale, attraverso gli strumenti politici e quelli della jihad, poiché si tratta della chiave di volta della rinascita del mondo arabo, oggi” (Eurabia, pag. 75).
1983 Simposio di Amburgo. Il convegno euroarabo istituisce tre gruppi di lavoro. Il primo gruppo analizza le “prospettive di scambi culturali”.
Il secondo ha il compito di valutare le “Conseguenze dell’emigrazione dei lavoratori e degli intellettuali”. Si auspicano in tal senso “Politiche e programmi atti a gestire i flussi migratori, in modo di assicurare le massime prestazioni agli immigrati”. (“Eurabia”, pag.123). Il terzo gruppo si occupa della cooperazione in relazione all’insegnamento dell’arabo e delle lingue europee. Il documento conclusivo (punto 6) invita i paesi arabi ad intensificare i rapporti culturali e l’assistenza all’islam europeo al fine di mantenere viva la lingua e la cultura araba presso le comunità. (“Eurabia”, pag. 124).
1990 E’ fondata ad Ancona l’Ucoii (Unione delle Comunità e delle Organizzazioni Islamiche in Italia), espressione in Italia dei Fratelli musulmani.
1991 Il Consiglio d’Europa emana nel 1991 la “Raccomandazione” 1162 nella quale si legge, al punto 4: (3)
“La nuova Europa si avvia ad essere sempre più soggetta all’influsso dell’islam, non solo a causa delle regioni a prevalente cultura islamica, come l’Albania e alcune repubbliche del Sud dell’URSS, ma anche in seguito all’immigrazione dal più ampio mondo islamico”(…)
I vertici europei prima hanno pianificato con gli Arabi, segretamente, l’immigrazione di massa musulmana, poi hanno presentato l’immigrazione stessa come evento spontaneo ed epocale, del quale, par di capire, fare tesoro.
1992 Con il Trattato di Maastricht, l’Europa dei dodici si costituisce in Unione Europea. La sigla UE sostituisce CEE.
1995 Barcellona, 27-28 novembre. Conferenza Euromediterranea.
Il 1° gennaio, Austria, Finlandia e Svezia aderiscono all’Unione.
La Conferenza riunisce i ministri degli Esteri dei 15 paesi della UE, di 8 paesi islamici e funzionari dell’autorità palestinese.
E’ il primo atto del “Partenariato in campo sociale, culturale e umano”. (“Eurabia”, p.133), La Conferenza dà mandato per la creazione del MEDA, istituto preposto alla cooperazione finanziaria tra la UE e i paesi arabi .
Contestualmente è fondato a Bruxelles il MEDEA (Istituto europeo per la ricerca e la cooperazione mediterranea ed euroaraba) per lo sviluppo dei rapporti euroarabi. (“Eurabia”, pag. 138).
1998 Bruxelles, 27-28 ottobre. E’ istituito il Forum parlamentare euro– mediterraneoche riunisce i parlamentari dei paesi europei e islamici che si erano riuniti alla Conferenza di Barcellona. (“Eurabia”, pp.140-141).
2001 Nel corso di una perquisizione, a Lugano, nella villa di Yusif Nada, direttore della banca Al-tacqwa legata ai fratelli Musulmani, è rinvenuto il già citato documento segreto redatto dai Fratelli Musulmani nel 1982, che indicava nella causa palestinese la chiave di accesso all’opinione pubblica occidentale. Il documento indicava gli obiettivi strategici: globalizzare la sharīa e costituire un sultanato mondiale. Per conseguire tali obiettivi, il documento indica come essenziale, la creazione di centri culturali islamici in Europa. (“Eurabia”, pag. 75).
2002 Bari,17-18 giugno Incontro del Forum parlamentare euro-mediterraneo. All’ordine del giorno, l’immigrazione.
Dalla Risoluzione finale: “Si chiede ai paesi ospiti di migliorare le condizioni di vita e di lavoro degli immigrati, di garantire loro uguaglianza di trattamento, libertà di circolazione, mobilità dell’impiego, favorendone il ricongiungimento con le famiglie e la conservazione dell’identità culturale” (“Eurabia”, pag. 142).
2003 L’inserimento nella UE di dieci paesi dell’ex Patto di Varsavia non è gradito dai paesi arabi. Alcuni governi della UE rimediano ponendo restrizioni alle quote d’immigrazione (cristiana) dall’Est Europa (“Eurabia”, p.185)
2005 I Sauditidesiderano che l’operazione Eurabia proceda senza ostacoli. Negli atti della terza sessione straordinaria della Conferenza del vertice islamico svoltasi a La Mecca il 7-8 dicembre, è rivolto un invito alla comunità internazionale: “Adoperarsi perché sia adottata una risoluzione delle Nazioni Unite finalizzata alla lotta contro l’islamofobia. Invitare tutti gli stati ad approvare leggi, accompagnate da sanzioni deterrenti per combattere l’islamofobia” (“Eurabia”, pag. 23).
2006 Davos, Forum economico. I delegati della UE chiedono un aumento delle quote d’immigrazione. (“Eurabia”, pag. 25).
2010 Le performance filo-islamiste dell’Unione Europea:
“La Commissione Europea ha prodotto più di tre milioni di copie di un diario dell’Unione Europea per le scuole secondarie che non contiene nessun riferimento al Natale, ma include festività ebraiche, indù sikh e musulmane. Più di 330 mila copie del diario, accompagnate da 51 pagine di informazioni in carta lucida sull’Unione Europea sono state consegnate alle scuola britanniche, scrive il Daily Telegraph, come un omaggio agli allievi da parte della Commissione. Con grande stupore dei cristiani britannici la sezione relativa al 25 dicembre è vuota”. (4)
Nello stesso anno laCommissione Europea indice un concorso per individuare e valorizzare “La più bella moschea d’Europa”. (5)
Note
1) A cura di “Lindau”, Torino, 2019.
2) “il Tempo”, lunedì 13 luglio 1998, pag. 9.
3) Avendo come riferimento l’ultima edizione del libro, si veda in Bat Ye’or, “Eurabia”, Lindau, Padova 2007, appendice 4, pag. 369. Dagli atti de Assemblea permanente del Consiglio d’Europa XLIII Sessione Ordinaria titolo: “ Sul contributo della civiltà islamica alla cultura europea”.
4) La Stampa , 17 dicembre 2010. Articolo di Marco Tosatti
5) il Giornale, 21 aprile 2010, articolo di Ida Magli