Omosessuali e gay: non sono la stessa cosa
Annota lo psicoterapeuta Roberto Marchesini: (1)
“E’importante distinguere tra persone omosessuali e gay: a differenza dell’omosessualità, che descrive un orientamento sessuale, la parola “gay” indica un’identità ideologico- politica. Non tutte le persone omosessuali sono gay, anzi:la maggior parte delle persone omosessuali non si riconosce nello stile di vita gay e non crede che l’omosessualità sia normale e buona per sé e la società.”
Vi sono nunerose testimonianze di tale differenza, intorno alle quali, però, nessuno ha mai aperto un pubblico dibattito. Alcuni esempi.
In Francia, Nathalie de Williencourt è leader dell’associazione Homovox, costituita da omosessuali contrari sia al matrimonio gay sia all’adozione di bambini.
unciato il fatto che le comunità Lgbt si fossero indebitamente proclamate portavoce del mondo omosessuale.
In un’intervista rilasciata al settimanale italiano“Tempi”, apprendiamo che Homovox, in un comunicato ufficiale, aveva denunciato il fatto che le comunità Lgbt si fossero indebitamente proclamate portavoce del mondo omosessuale.
De Williencourt:
“In Francia si ascoltano sempre le lobby LGBT, parlano sempre loro nei media (…) La maggior parte degli omosessuali sono amareggiati dal fatto che questa lobby parli a loro nome, perché noi non abbiamo votato per loro. Noi vogliamo dare la parola alla maggioranza degli omosessuali.” (2)
A seguito della legalizzazione del “matrimonio” gay nel febbraio 2013, ad opera del governo Hollande, l’attivista omosessuale Xavier Bongibault: annotava:
“Il piano del governo è tutt’altro che unanime nella comunità gay” (…)
“Contrariamente a quanto dicono i mezzi di comunicazione, la richiesta non viene dalla maggioranza degli omosessuali. La maggior parte non è interessata,ma l’influenza del movimento LGBT è tale che molti non osano dirlo. […] Molti temono di perdere gli amici. Hanno paura a parlare.Un bambino ha bisogno di un padre e di una madre.Sono ateo, non sto cercando di preservare le tradizioni, solo un po’ di buon senso“ (3)
Gran parte degli omosessuali non solo rifiutano l’idea del “matrimonio” gay, ma non di rado la considerano un’aberrazione vera e propria.
L’attore inglese Rupert Everett, omosessuale dichiarato, in un’intervista rilasciata al Telegraph:
“Non riesco a pensare niente di peggio che essere cresciuto da due papà gay.” (4)
Il ricercatore in filosofia politica Richard Waghorne, omosessuale dichiarato, collaboratore di diversi quotidiani, scriveva sull’Irish Daily Mail nel 2011:
“Il matrimonio tradizionale viene ostacolato in nome del popolo gay, con conseguenze per le generazioni future (…) I bambini devono essere cresciuti da un uomo e da una donna” (5)
Scriveva Andrew Pierce, opinionista del Daily Mail, a seguito della legalizzazione del matrimonio gay voluta dall’allora primo ministro Cameron, tirapiedi del sistema globalista:
“ Io sono un gay che si oppone al matrimonio gay. Questo fa di me un bigotto, Signor Cameron? (…) Nessuno dei miei amici gay vuole che sia legalizzato il matrimonio gay” (…) “ Il Signor Cameron solleva con arroganza una questione che scalda i cuori dei suoi amici della elite metropolitana ma che lascia indifferenti milioni di persone comuni che, come i sondaggi, uno dopo l’altro, hanno mostrato, sono contrari a questo” (6)
John McKellar, direttore esecutivo dell’associazione omosessuale canadese anti-gay Hope (Homosexuals Opposed to Pride Extremism), ha dichiarato: (7)
“E’ egoista e presuntuoso, da parte della comunità gay, premere affinchè il matrimonio omosessuale venga legalizzato, e vengano ridefinite le tradizioni e le convenzioni della società solo per la nostra auto-indulgenza. Si stanno cambiano leggi federali e provinciali e si stanno compromettendo i valori tradizionali solo per soddisfare una piccola combriccola che si è auto-eletta.”
Una combriccola ben guidata, che da vent’anni applica uno schema già sperimentato dai movimenti studenteschi comunisti nel 68: minoranze che si danno arie da maggioranza grazie a finanziamenti, appoggi politici e amplificatori mediatici. Già ad un primo esame, quindi, la marcia trionfale del movimentismo gay non appare un “segno dei tempi”. Più modestamente, tutto questo accade solo perchè un sistema di potere ha stabilito che accada. Ne è prova il silenzio delle grandi occasioni che grava su tutte le informazioni che potrebbero gettare discredito sui gay, beniamini delle democrazie progressiste, come le notizie di cronaca sopra riportate.
Avevate mai avuto notizia del dissenso degli omosessuali? No, vero?
Note
1) Cfr.Roberto Marchesini “ L’identità di genere”, “I Quaderni del Timone”, Novara 2007, p.35. “Il Timone” è una rivista indipendente, cattolica, fondata nel 1999.
2) https://www.tempi.it/sono-gay-francese-e-contro-le-lobby-non-voglio-ne-matrimonio-ne-ladozione-e-ora-provate-a-dire-che-sono-omofobo
3) http://www.libertaepersona.org/wordpress/2015/07/apa-continua-a-mentire-sulle-differenze/
4) https://www.today.it/rassegna/rupert-everett-due-papa.html
5) “Against gay marriage”, richardtwaghorne.wordpress.com, 5 aprile 2011.
6) http://www.libertaepersona.org/wordpress/2015/07/apa-continua-a-mentire-sulle-differenze/
7) Ibid.