I Fratelli musulmani, organizzazione “moderata”
Nel 2015, nel corso di un vertice internazionale alla Casa Bianca dal titolo “Contrasto all’estremismo violento” (17-19 febbraio), Obama ha imposto all’Italia, in quell’occasione rappresentata dal ministro degli interni Angelino Alfano, la riapertura della Consulta islamica che era stata soppressa nel 2008 per inaffidabilità. La decisione era stata presa a seguito del rifiuto, da parte dell’Ucoii (Unione comunità islamiche d’Italia), espressione dei Fratelli musulmanie organizzazione leader all’interno della Consulta, di sottoscrivere la “Carta dei valori” in linea con la Costituzione italiana. A Washington, Obama ha imposto ad Alfano di riprendere, nella nuova Consulta islamica italiana, ben 7 rappresentati dell’Ucoii. (1)
La tesi di fondo del presidente degli Stati Uniti, peraltro affermata in più occasioni, era che i Fratelli musulmani rappresentassero un elemento moderato nello scenario dell’islam mondiale, del tutto affidabile. Davvero?
Il movimento dei “Fratelli musulmani” fu fondato in Egitto, nel 1928, dal professore di religione Hassan al-Banna (1906-1949).
Al-Banna esortava a rifondare la società araba su basi rigorosamente coraniche, saldando la religione con la politica, e proiettando l’islam nel mondo intero, nell’ottica di un sultanato mondiale.
“ Il Corano è la nostra sciabola, il martirio è il nostro desiderio. L’islam è fede e culto, religione e Stato, Libro e spada. In quanto religione universale, l’islam è religione confacente a ogni popolo e a ogni epoca della storia umana” (2)
Il suo discepolo, Sayyd Qutb (1906-1966) è unanimemente considerato il maggior teorico dell’islam fondamentalista contemporaneo. Nel 1951 Qutb aderisce al movimento dei Fratelli musulmani diventando il responsabile della sezione ideologica. Nel 1954 è arrestato nel corso della prima grande repressione ordinata dal leader egiziano Nasser contro il movimento, è passerà in carcere il resto della sua vita fino all’impiccagione. Nel corso della detenzione scriverà “All’ombra del Corano”, giudicato il libro-guida del fondamentalismo, nel quale Qutb scrive che la società occidentale dovrà essere smantellata sin dalle radici.
In un altro libro, “Pietre miliari”, egli scrive che, in considerazione del fatto che la società nella quale viviamo è violenta nella sua sostanza, non sarà possibile islamizzarla senza far uso della violenza. Conclude:
“ L’islam è chiamato per necessità al combattimento se vuole assumere il comando e la guida del genere umano”(3)
In realtà la riflessione sul ”moderatismo” della Fratellanza potrebbe cominciare e finire con il suo simbolo, immutato dal 1928.
Sotto le due scimitarre, già eloquenti, campeggia un moto ancor più chiarificatore: la parola araba “wa a’iddu” (“preparate”, “allestite”).
E’ l’inizio di un passo del Corano, il versetto 60 della sura cosiddetta “del bottino” che recita: “E allestite contro di loro forze e cavalli quanto potete, per terrorizzare il nemico di Dio e vostro” Cancella ogni dubbio sulla sostanza del pensiero della Fratellanza, Mustafa Mashhur, guida spirituale dei Fratelli musulmani in Egitto dal 1996 al 2002, anno della sua morte.
Mashhur è autore dell’opera “La legge di Da wa” (4) (parola araba che significa “appello”, “azione di proselitismo”) pubblicata in cinque volumi nel 1995.
Vi si legge: (5)
“Il simbolo dei Fratelli (musulmani) è il libro di Allah (il Corano) tra due spade. Le spade simbolizzano il Jihad” (The symbol of the [Muslim] Brotherhood is the book of Allah [the Quran] between two swords. The swords symbolize Jihad).
“La Guerra Santa è un pubblico dovere religioso … che spetta all’intera nazione islamica, ed è un dovere personale” ( “Jihad is a religious public duty… incumbent upon the Islamic nation, and is a personal duty ).
“ Ogni musulmano ha l’ineludibile e personale dovere di prepararsi e preparare per il Jihad” (Every Muslim has an unavoidable personal duty to equip himself and prepare for Jihad)
“Riconoscete il vostro ruolo, e credete fermamente che voi siete i maestri del mondo” (“…know your status, and believe firmly that you are the masters of the world).
“ Ogni musulmano ha l’ineludibile e personale dovere di prepararsi e preparare per il Jihad” (Every Muslim has an unavoidable personal duty to equip himself and prepare for Jihad)
“Riconoscete il vostro ruolo, e credete fermamente che voi siete i maestri del mondo” (“…know your status, and believe firmly that you are the masters of the world).
“La comunità islamica … può riguadagnare il suo potere, affrancarsi e assumere il suo ruolo legittimo, quale era stato concepito da Allah, come nazione eletta tra gli uomini, come maestri dell’umanità” (“The Islamic ummah,” …can regain its power and be liberated and assume its rightful position which was intended by Allah, as the most exalted nation among men, as the leaders of humanity.”)
Su basi dottrinali di questo genere, non sorprende che la Fratellanza abbia praticato il terrorismo. Questo è accaduto in Egitto e in Siria fino agli anni settanta, ma la pubblica informazione occidentale, in materia, mantiene un educato silenzio. E’ vero che i Fratelli musulmani hanno rinnegato la violenza come mezzo di azione politica, ma è evidente – si ripete che il simbolo dei “Fratelli” è eloquente, in proposito- che lo spirito dell’organizzazione non sia mutato, e che i buoni sentimenti ostentati dalla Fratellanza, in Occidente, siano solo tattica, secondo la logica di un antico proverbio arabo: “Bacia la mano che non puoi tagliare”. In attesa di tagliarla.
Questo è anche il parere di una donna siriana, che, si noti, non è sostenitrice di Assad, che avverte del mimetismo dei Fratelli musulmani. La sua testimonianza in un libro edito in Italia nel 2007. Vi si legge: (6)
“E’ forse cambiato qualcosa dei principi dei Fratelli musulmani che ci faccia credere in un mutamento delle loro posizioni? Oppure la tattica che stanno adottando ora è semplicemente un’enorme menzogna richiesta dalle attuali contingenze? (…)
“I crimini che hanno commesso sulla base di quei principi sono ancora vivi nella nostra memoria e il sangue innocente che hanno sparso non si è ancora asciugato nei nostri cuori!
I passeggeri del treno che va da Aleppo a Latakia, la maggior parte dei quali erano studenti universitari che andavano a trascorrere le vacanze di metà anno con le proprie famiglie, che sono stati fatti saltare in aria da pacchi esplosivi piazzati dall’”esercito di Dio e del Suo Profeta”. I passeggeri degli autobus diretti da Damasco alla pianura siriana, rappresentanti della classe sociale più bassa dei credenti in Dio della Siria, le cui membra sono state disperse nel raggio di alcuni chilometri. Gli abitanti del quartiere di Uzbekiyya a Damasco dove è stata fatta esplodere un’autobomba.
“Che cosa è cambiato nei fondamenti dei Fratelli affinché possiamo credere che abbiano cambiato posizioni? Hanno adottato un nuovo Libro al posto dei vecchi testi nei quali hanno trovato la giustificazione dei loro atti? Pregano forse ora un’altra divinità rispetto a quella in nome della quale hanno urlato “Dio è grande” mentre sparavano sui figli migliori, sugli studiosi e sugli uomini di legge, per il solo motivo che essi appartenevano a gruppi che non condividevano le loro idee e i loro principi?”.
Questi sono i musulmani “moderati”, secondo il pensiero ufficiale. Oggi i Fratelli musulmani popolano le Consulte islamiche, in tutta Europa, come organizzazione leader, con il beneplacito delle autorità. europee.
Vittorio Feltri annotava nel 2004:
“ I Fratelli musulmani, perseguitati in Siria ed Egitto, hanno trovato ospitalità in Italia. Sono contro il terrorismo. Vestono all’occidentale. Ma hanno lo stesso obiettivo di Osama Bin Laden: imporre la shari’a, la legge islamica, a tutto l’Occidente. Mentre Al Qaeda vuol raggiungere questi scopi con gli esplosivi e i kamikaze, insomma con le stragi, i “Fratelli musulmani”( in Italia sono rappresentati dall’Ucoii, Unione delle Comunità islamiche italiane), pensano di arrivarci per soffocamento, utilizzando le leggi laiche per darsi forza, salvo poi, quando avranno raggiunto la maggioranza, imporci il Corano come Costituzione.
Sembra una barzelletta, ma non lo è”. (7)
Note
1) “ Il Giornale” 4 marzo 2015
http://www.ilgiornale.it/news/politica/sbarchi-record-invasione-1101423.html
2) Cfr. Samir Khalil, “Cento domande sull’Islam”, Ed.Marietti, Genova 2000, pagg. 57, 58.
3) Ibid. pag. 58.
4) “La legge di Da’wa” è stato edito da “Dar aL-Tawzhia” (Casa editrice e distributrice islamica) – Zayneed Square, 8 Cairo, Egypt . Traduzione dall’arabo a cura di “Palestinia Media Watch” pmw@palwatch.org
5) http://www.think-israel.org/archives/1205issue/marcus.quotesmuslimbrotherhood.html
6) Autori vari, “Basta! Musulmani contro l’estremismo islamico”, Piccola biblioteca Oscar Mondatori: Il passo citato è nel paragrafo “Chi stanno cercando di abbindolare i Fratelli musulmani?”(pp.261-266). 7) Dalla prefazione di Vittorio Feltri al fascicolo n. 9 de “Il Corano”. L’opera, pubblicata nel 2004, è divisa in 20 fascicoli, al tempo allegati al quotidiano “Libero”.