La Scienza al guinzaglio dei gay
__
Metodi mafiosi
Fino agli inizi degli anni settanta, la comunità scientifica internazionale era concorde nel considerare l’omosessualità un disturbo dell’identità sessuale ( “gender-identity disorder”), come tale catalogato alla sezione 302 del “Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders” dell’American Psychiatric Association’s, sotto il titolo “deviazioni sessuali”. La prevenzione e la psicoterapia, applicate all’omosessualità, erano quindi prassi universalmente riconosciute.
Nel 1973, improvvisamente, tutto questo fu cancellato.
In quella data l’Associazione Psichiatrica Americana (APA)depennava l’omosessualità dall’elenco delle malattie mentali del Manuale Diagnostico e Statistico. L’Organizzazione Mondiale della Sanità si adeguava il 17 maggio 1990, eliminandola a sua volta dal suo manuale diagnostico.
Cos’era accaduto? Nulla che riguardasse la scienza.
Non vi erano studi, relazioni o clamorose scoperte alla base della decisione: solo l’intimidazione e il ricatto perpetrati da un apparato attivistico ai danni del mondo medico. Annota un sacerdote psicanalista già consultore del Pontificio consiglio per la famiglia :
“Dal 1970 al 1972 l’Associazione degli psichiatri americani è vittima di ricorrenti rappresaglie da parte di gruppi di pressione militanti per la promozione dell’omosessualità. Durante i tre congressi annuali dell’associazione, alcuni membri di questi gruppi, falsificando delle carte di ammissione, hanno causato sistematicamente agitazione, fino a strappare il microfono dalle mani dei conferenzieri per rivolgersi con la forza ai congressisti proferendo minacce. (1)
Due ex presidenti dell’APA, Rogers H. Wright e Nicholas A. Cummings, testimoni oculari dei fatti, scrivono nel loro “Destructive Trends in Mental Health: The Well Intentioned Path to Harm”, Routledge 2005, pag. 9
«Il Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders dell’American Psychiatric Association ha ceduto improvvisamente e completamente a politiche di pressione quando, nel 1973, ha rimosso l’omosessualità dalle condizioni di curabilità. Una tempesta politica era stata creata dagli attivisti gay all’interno dell’associazione e gli psichiatri fortemente contrari alla normalizzazione dell’omosessualità sono stati demonizzati e persino minacciati di morte. (2)
Ne dettero conferma altri ex presidenti dell’APA, che hanno supportato pubblicamente le affermazioni contenute nel libro: Jack G. Wiggins, Robyn Dawes,David Stein e Robert Perloff. (3)
Una quadro talmente chiaro che un attivista gay non ha voluto nascondere i fatti.
Dichiarò Simon Lavay, noto ricercatore e attivista gay: «l’attivismo gay era chiaramente la forza che ha spinto l’APA a declassificare l’omosessualità dai disturbi di mente». (4) “Chiaramente”
Lo psicoterapeuta americano Joseph Nicolosi:
“L’eliminazione del termine omosessualità dal DSM ha sortito l’effetto di scoraggiare le terapie e la ricerca. Quando divenne opinione comune che l’omosessualità ‘non costituisce un problema’, la classe medica fu dissuasa – quando non le fu addirittura impedito – dall’esprimere parere contrario e dal presentare saggi sull’argomento ai convegni professionali. Anche la stampa scientifica iniziò a tacere sull’omosessualità intesa come problema legato allo sviluppo” (5) (…) “ L’APA esercita un controllo così totale sul libero flusso delle idee da non poterla quasi più considerare un gruppo scientifico” (6)
In questo scenario l’APA cominciò a elaborare documenti ad uso e consumo gay: l’APA da istitituto scientifico si era trasformata in un club Lgbt.
Infine, nel 2008, il sopra citato Nicholas A. Cummings, allora tra i più autorevoli psicologi americani, definì la questione: «L’APA ha permesso che il ‘politically correct’ trionfasse sulla scienza, sulla conoscenza clinica e sull’integrità professionale. Il pubblico non può più fidarsi della psicologia organizzata” (7)
Dopo medici addomesticati, anche l’elite finanziaria mondiale è scesa in campo per sostenere i movimenti gay. Dal periodico “Tempi”:
“La lobby omosessuale internazionale, che ha le sue roccaforti a New York, Washington D.C., San Francisco e Bruxelles (…) riceve finanziamenti sia dalle grandi corporation private americane sia dai governi e dalle istituzioni internazionali, sotto forma di donazioni a organizzazioni non governative e fondi per la lotta all’Aids (…)
“ (la lobby omosessuale)…è finanziata da molte fondazioni, tra cui (…) la fondazione Ford (1.200.000 dollari), l’Open Society Institute del finanziere George Soros, (…) la Rockefeller Foundation.
“Kodak, Hewlett-Packard, American Airlines, Apple, AT&T, BP, Chevron, Citigroup, Credit Suisse First Boston, Daimler Chrysler, Dell, Deutsche Bank, Ernst & Young, Estee Lauder, Intel, Ibm, J.P. Morgan Chase & Co, Johnson & Johnson, Levi Strauss & Co, Merril Lynch, MetLife, Microsoft, Nike, Pepsico, Toyota, Ubs, Xerox, finanziano la più importante organizzazione Gay con sede a Washington D.C.: la “Human Rights Campaign”. (8)
Dal sito di informazione “ Imola oggi”:
“I fondi hedge più importanti di New York (…) hanno finanziato con milioni i politici che si dichiaravano pro-gay. (…) Diversi miliardari, da Jeff Bezos di Amazon a Bill Gates, hanno donato milioni di dollari ai comitati pro-matrimonio gay. (9)
Uno scenario di fronte al quale un giornalista si domandava:
“L’elite dei superricchi e della finanza hanno tutti amici o conoscenti che sono lesbiche o gay? O ci sono spiegazioni più profonde?” (10)
Ve ne sono, ovviamente, e sono le stesse che muovono il sistema dell’aborto.
Dichiarava il Cardinale Renato Martino, dal 1986 al 2002 osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite:
«Potenti lobby culturali, economiche e politiche mosse prevalentemente dal pregiudizio verso tutto quello che è cristiano (…) promuovono tenacemente la confusione dei ruoli e dell’identità di genere, sbeffeggiano il matrimonio tra uomo e donna, sparano addosso alla vita fatta oggetto delle più strampalate sperimentazioni». (11)
Note
1) Cfr. Tony Anatrella, “ La teoria del ‘Gender’ e l’origine dell’omosessualità” Prefazione del card.Angelo Scola- Edizioni San Paolo, Milano 2012, pagg.127-128.
2) cit. in: http://www.uccronline.it/2013/05/03/nozze-gay-lapa-senza-credibilita
3) Id.
4) Id.
5) Joseph Nicolosi – Linda Ames Nicolosi, Omosessualità – Una guida per in genitori”, SUGARCOEDIZIONI, Milano 2003, p.p. 13-14.
6) Ibid., p.17
7) cit. in: http://www.uccronline.it/2013/05/03/nozze-gay-lapa-senza-credibilita
8) Settimanale “Tempi”, 6 luglio 2006, articolo di Mattia Sorbi “ Chi c’è dietro la lobby omosessuale?
https://www.tempi.it/lisola-del-tesoro-esiste-ed-molto-gay
9) www.imolaoggi.it/2013/06/30/goldman-sachs-jp-morgan-e-i-miliardari-finanziano-le-nozze-gay/
10) Ibid.
11) “ Corriere della Sera” 19 ottobre 2000.