Il padre nobile dell’Unione Europea
Tra i fondatori della moderna Europa unita, insieme ai noti Konrad Adenauer, Alcide De Gasperi, Jean Monnet , Robert Schuman e Paul-Henri Spaak, figura il meno noto Richard von Coudenhove Kalergi (1894-1972), intellettuale e politico austriaco, primo ideologo e oratore ufficiale degli Stati Uniti d’Europa.
Il suo ruolo fu tale, che il movimento europeista lo onorò assegnandoli nel 1950 il “Premio Carlo Magno”, nella sua prima edizione, onorificenza che da allora ha preso il suo nome. Nel 2010 il Premio Kalergi è stato assegnato ad Angela Merkel, nel 2014 a Jean-Claude Juncker, Presidente della Commissione Europea.
Eppure di questo politico austriaco non si parla mai. Di seguito, capiremo il perchè.
Nel 1922 Kalergi fonda l’Unione Paneuropea enel 1923 pubblica il libro-manifesto del movimento, “PanEuropa”. Nel 1924 crea il Movimento Paneuropeo verso il quale confluirono cospicui finanziamenti. L’anno dopo Kalergi pubblica a Vienna un libro, Praktischer Idealismus (Idealismo pratico) che non figura tra i testi canonici dell’europeismo per il solo fatto che emergerebbe, nella vita di questo apostolo dell’Europa, un angolo oscuro, molto oscuro, e uno spirito che sarebbe eufemistico definire “anticristiano”.
Scrive Kalergi:
“Nel medioevo l’Europa era, spiritualmente e culturalmente, una provincia dell’Asia. E’ stata dominata dalla religione asiatica di Cristo (1) Solo con l’emancipazione dell’Europa dal cristianesimo (…) l’Europa tornò in sé. (2)
“E’ stata la tecnologia a far risvegliare dal medioevo l’Europa dal suo asiatico sonno”(3)
“Nella mitologia ebraica questo spirito europeo viene rappresentato da Lucifero, in quella greca viene rappresentato da Prometeo, colui che portò la luce, che portò la scintilla divina sulla terra ribellandosi all’armonia asiatica celeste. Contro l’ordine divino, il principe di questo mondo, il padre della lotta, della tecnologia, dell’illuminazione e del progresso” (4)
Con questi presupposti non sorprendono le conclusioni: l’odierna, fangosa Unione Europea, appassionata di aborti, moschee e gay pride. Ma torniamo a Kalergi.
Infine, nella gloriosa società tecnologica del domani – patrocinata da Lucifero, par di capire- il nuovo mondo che in Praktischer Idealismus Kalergi definisce “Eden del futuro”– egli presagisce la comparsa di una nuova tipologia umana europea, davvero nuova. (5)
“L’uomo del lontano futuro sarà un meticcio (…)
La razza del futuro, negroide euroasiatica, simile in aspetto a quella dell’Egitto antico, rimpiazzerà la molteplicità dei popoli”.
Kalergi non chiarisce il senso di tale “visione”, il passaggio è isolato nel libro: non è meglio spiegato come sorgerà questa razza “unica”.
Prenderà forse forma attraverso migrazioni di massa? Vi è da crederlo: come, se no? Kalergi però non lo scrive, affidandosi ad una profezia piena di sottintesi, del resto era buon frequentatore del santuario dei sottintesi: la massoneria.
Si legge nella rivista massonica austriaca “Luce”:
“La Massoneria, specialmente la Massoneria austriaca, può essere eminentemente soddisfatta di avere Coudenhove-Kalergi fra i suoi membri.
La Massoneria austriaca può fedelmente riportare che il Fratello Coudenhove-Kalergi combatte per le sue convinzioni Paneuropee (…)
Il programma del Fratello Coudenhove-Kalergi è un lavoro Massonico di tipo finissimo, e poter lavorare insieme a lui è un compito eccelso per tutti i fratelli Muratori.” (6)
Apprendiamo dell’affiliazione di Kalergi alla massoneria da altre tre fonti. (7)
Certo colpisce la disinvoltura con la quale questo aristocratico europeo, di antica nobiltà fiamminga, associasse la nuova era tecnologica ( l’Eden del futuro) ad una razza europea a dire poco meticcia, senza cultura.
Kalergi, da buon massone, risponde tra le righe. Dopo aver tratteggiato le componenti razziali dell’uomo nuovo (negroide euro-asiatico), ne indica anche le caratteristiche morali e attitudinali.
Scrive Kalergi:
“Nei meticci si uniscono spesso mancanza di carattere, assenza di scrupoli, debolezza di volontà, instabilità” (…) (8)
Osserva un commentatore di Praktischer Idealismus : (9)
“queste caratteristiche rendono questi individui, soggetti perfetti per essere dominati”
In quest’ottica la formazione di un’Europa meticcia risponde ai progetti di potere globale della massoneria.
In primo luogo, popolando l’Europa di popolazioni non cristiane o anti-cristiane, si realizza il progetto epocale della cancellazione del cristianesimo europeo.
In secondo si garantisce una piena governabilità, considerando la natura del meticcio, futuro cittadino europeo.
Nei sogni massonici di Kalergi, e nei suoi eredi che popolano la UE, i piani inferiori della futura piramide sociale europea saranno quindi popolati da una razza “globale”, “rimpiazzando la molteplicità dei popoli”, mentre ai vertici della piramide, i governatori resteranno bianchi, massoni, e magari di antica nobiltà, come il Conte Richard von Coudenhove Calergi, o come la Baronessa Ursula Gertrud von der Leyen. Ma vi è dell’altro.
Scrive Kalergi nell’autobiografia:
“Nel 1924 ricevemmo un appello telefonico del barone Louis Rothschild: un suo amico, Max Warburg di Amburgo, aveva letto il mio libro e voleva conoscerci. Con mia grande meraviglia Warburg mi offrì spontaneamente sessantamila marchi oro per dare avvio al movimento nei primi tre anni”. (10)
I banchieri Rotschild e Warburg sono l’èlite della finanza mondiale, li troviamo alla base del progetto globalista che prese forma alla fine del XIX secolo lungo l’asse Londra-New York. ( si veda “Dossier Deep State). Paul Warburg nel 1921 fondò il CFR, Council on Foreign Relations, il primo nucleo del Deep State in America.
Cominciamo a capirci?
Note
1) Cfr. Matteo Simonetti, op.cit., pag. 60.
2) Id.
3) Id.
4) Id.
5) Ibid., pag. 44.
6) Ibid., pag. 109.
7) La seconda fonte. In una recente edizione spagnola di “Pan-Europa” (Ediciones Encuentro, Madrid, 2010) patrocinata dall’Università di S. Paolo di Madrid, si legge in Appendice ( pag. 191):
“Iniziato nel 1922 alla loggia “Humanitas” di Vienna che abbandonò in seguito, Coudenhove intrattenne per lungo tempo relazioni con diversi ambienti massonici dell’Europa centrale, Francia, Inghilterra e Stati Uniti”.
La terza fonte è massonica, e conferma alla lettera quanto sopra.Daniel Ligou, membro del Grande Oriente di Francia, tra i maggiori storici della massoneria del secolo scorso, scrive di Kalergi nel suo “Dictionnaire de la franc-Maçonnerie” ( Ed. P.U.F., Paris 1998, p.319): “ Iniziato nel 1922 alla loggia Humanitas, all’Oriente di Vienna, (…) Per non intralciare gli sforzi di Coudenhove, la Gran Loggia d’Austria sospese la sua appartenenza massonica, pur restando in strette relazioni con lui e appoggiando la sua opera”Cit. in Epiphanius “ Massoneria e sette segrete: la faccia occulta della storia” Editrice “Ichthys”Albano Laziale-Roma 2002, p.273, nota 303.
La quarta fonte. Scrive l’antropologa Ida Magli: “ Di Coudenhove-Kalergi già sappiamo che apparteneva alla massoneria. Cavaliere Rosacroce, diciottesimo grado del Rito Scozzese, e che erano massoni quasi tutti i suoi collaboratori e amici più stretti”. Cfr. Ida Magli, “ La dittatura europea” Bur Rizzoli, sesta ed. Milano 2015, pagg.135-136.
8) Cfr. Matteo Simonetti, op.cit., pag. 44.
9) Ibid., pag. 45.
10) Cfr. Richard Kalergi, “Una vita per l’Europa”, Ferro Editore , Milano 1965, pag. 130.